Qui, infatti, da secoli il vasaio rappresenta una vera e propria icona, una figura chiave che custodisce i segreti dell’artigianato locale che molto deve alle proprietà del suolo da cui si ricava la materia prima, l’argilla, la cui plasticità ha permesso al concaio di sbizzarrirsi nella produzione e nelle forme degli oggetti in base alle relative funzioni d’uso.
Qui, infatti, da secoli il vasaio rappresenta una vera e propria icona, una figura chiave che custodisce i segreti dell’artigianato locale che molto deve alle proprietà del suolo da cui si ricava la materia prima, l’argilla, la cui plasticità ha permesso al concaio di sbizzarrirsi nella produzione e nelle forme degli oggetti in base alle relative funzioni d’uso.
Oggi come ieri la passione, l’entusiasmo e la pazienza sono tra gli ingredienti principali che permettono agli artigiani di tramandare il mestiere di generazione in generazione: a semplificare il compito permettendo loro di giocare di fantasia e creatività senza tralasciare la raffinatezza dello stile è sicuramente la plasticità della terracotta che ha permesso la creazione di forme estremamente varie in rapporto alle diverse funzioni d’uso.
Per dare maggiore resistenza all’impasto abbiamo effettuato un taglio con una argilla proveniente dalla zona di Impruneta dove i terreni sono costituiti per lo più da Galestro.
Questo elemento è uno scisto argilloso, nato dalla compressione dell’argilla, che non alterando la plasticità consente di realizzare prodotti resistenti nel tempo al gelo ed alle intemperie naturali.
La presenza di “calcinelli” non è un difetto ma una caratteristica peculiare dell’impasto, per
questo è necessario bagnare l’oggetto con acqua subito dopo la cottura
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